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Aljafería: dal 1492 ai giorni nostri – Parte II

Eravamo rimasti alla sala delle prigioni (se vi siete persi la prima parte del tour virtuale, la trovate qui). Oggi continuiamo a scoprire l’Aljafería nella sua parte di storia che va dalla scoperta dell’America ai giorni nostri. Pronti?

Dalla sala delle prigioni, passiamo ora alla sala del trono, una stanza nella quale verrete letteralmente acciecati dai soffitti dorati. Agli angoli del soffitto, leggerete, in numeri romani, il numero 1492 ovvero l’anno della scoperta dell’America, della conclusione della Reconquista della Spagna a scapito degli arabi e della cacciata degli ebrei che si negavano alla conversione al cattolicesimo.

Aljaferia Saragozza - soffitto sala del trono - aspassoperlaspagna.it

Aljaferia Saragozza - 1492 - aspassoperlaspagna.it

Arriviamo, poi, alla sala de Santa Isabel. Sul soffitto potete notare alcune frecce unite: è il simbolo di Isabella di Castiglia, dal significato “l’unione fa la forza” in quanto spezzare una sola freccia è facile, ma spezzarne tante allo stesso tempo no.

Aljaferia Saragozza - simbolo frecce Isabella di Castiglia - aspassoperlaspagna.it

Il simbolo del marito, Ferdinando d’Aragona, è un nodo gordiano che fa riferimento alla leggenda secondo la quale chi fosse riuscito a disfare il nodo, avrebbe conquistato l’Asia. Nessuno ci riuscì, tranne Alessandro Magno che lo sciolse tagliandolo con la spada e da qui la frase “tanto monta” che il conquistatore avrebbe detto: ovvero non importa se il nodo è stato sciolto a mano o con la spada, l’importante è essere riuscito (un po’ come “il fine giustifica i mezzi”).

Aljaferia Saragozza - simbolo tanto monta Fernando d'Aragona - aspassoperlaspagna.it

Interessante anche la sala de los pasos perdidos (dei passi perduti), chiamata così perché utilizzata come sala d’aspetto prima di essere ricevuti dai re e dove, quindi, si andava “avanti e indietro” per ingannare l’attesa. Qui più di un’occhiata al soffitto è d’obbligo!

Aljaferia Saragozza - pasos perdidos - aspassoperlaspagna.it

La visita nei luoghi del passato finisce con la discesa per la scala nobile, una vera e propria signora scala!

Aljaferia Saragozza - scala nobile - aspassoperlaspagna.it

Nei secoli successivi, l’Aljafería venne utilizzata come quartiere militare. Dalla metà del 1900, l’Aljafería viene recuperata e restaurata sotto la direzione dell’architetto Francisco Iñiguez Almech che, però, morì nel 1982, dopo aver dedicato più di 30 anni al suo recupero.

L’edificio, dal 1987, diventa sede del Parlamento aragonese, las Cortes de Aragón (Aragona è una regione a statuto autonomo, con statuto approvato nel 1982). La parte del Parlamento è visitabile solo con la guida (che vi consiglio caldamente) ed, ovviamente, quando non ci sono le sedute.

Aljaferia Saragozza - Parlamento - aspassoperlaspagna.it

I posti a sedere sono 67, divisi fra le 3 province di Aragona (35 seggi alla provincia di Saragozza, 18 per Huesca e 14 per Teruel). Una curiosità: troverete sedie nere e grigie perché quelle nere sono per chi governa.

Aljaferia Saragozza - sedute Parlamento - aspassoperlaspagna.it

Prima di arrivare all’uscita, passerete per un corridoio nel quale troverete i quadri raffiguranti i ritratti degli ex presidenti con le date delle legislature nelle quali erano in carica.

Aljaferia Saragozza - ritratti presidenti - aspassoperlaspagna.it

Consigli per visitare l’Aljafería di Saragozza:

  • Con la Zaragoza Card, l’entrata e la visita guidata sono gratuite
  • Visitate l’Aljafería con la guida o con l’audioguida e non da soli…scoprirete molte più cose!
  • L’entrata costa 5 € (senza guida), ma la domenica e per i bambini sotto i 12 anni è gratis

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