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Aprire un’attività a Fuerteventura: intervista a Daniele Leo

Siamo a inizio novembre e inizia il maltempo su quasi tutta la nostra bella Penisola quindi, prendiamo l’occasione al volo, per andare sulla bellissima isola di Fuerteventura e ascoltare quello che ci racconta Daniele Leo che, proprio lì, ha ricominciato la sua vita insieme a moglie e figlio.

Aprire un'attività a Fuerteventura - Daniele- aspassoperlaspagna.itCiao Daniele! Ti va di raccontarci un po’ della tua storia e di spiegarci perché hai deciso di aprire un’attività a Fuerteventura?

Ciao a tutti! Mi presento: sono Daniele Leo e, come tanti italiani che vivono in Spagna,  ho la mia storia/esperienza da raccontare. Per prima cosa, devo dire che ci vuole tanto coraggio e un pizzico di follia/incoscienza. In Italia lavoravo molto, guadagnavo bene ma ero stritolato dal sistema che ti rende sempre nervoso, lavori tanto, guadagni il giusto, ti vedi scippare i soldi da un governo che li gestisce per situazioni personali, non hai un’assistenza sanitaria adeguata anche se la paghi, non sei tutelato e protetto dalle leggi italiane e quindi decidemmo con mia moglie (incinta) di lasciarci tutto alle spalle e di iniziare questa avventura. Consiglierei a tutti di non lasciarsi trasportare dall’euforia e dall’ottimismo, è difficile emergere, qui c’è un’altra mentalità, date le molte etnie. 

Di cosa si occupa la tua attività?

Io sono il proprietario di “BELLA ITALIA”,  un’azienda che  vende prodotti italiani: formaggi, pomodori, pasta, vini, farine e salumi ecc ecc  nei ristoranti, alimentari, pizzerie e bar. Siamo presenti a Fuerteventura, Tenerife, Lanzarote e Gran Canaria con i nostri magazzini e con il nostro personale.

Perché aprire un’impresa in Spagna? Sei contento della tua decisione?

Questa è una bella domanda e le risposte sono molteplici. Per me è stato per cambiare la qualità della vita della mia famiglia: qui mi sento più al sicuro, più protetto (parlo per le Isole Canarie che non hanno niente a che vedere con il resto della Spagna). Qui le strisce pedonali sono sacre e rispettate (un po’ come le mucche in India), c’è un regime fiscale agevolato, paghi molto, ma molto meno tasse rispetto all’Italia, le sigarette costano la metà, la benzina idem, i costi dell’assicurazione sono ridicoli rispetto all’Italia (pensate che in Italia pagavo 1500 € all’anno mentre qui pago 498 € su un 3200 di cilindrata). Queste cose ti fanno riflettere e dopo aver fatto questo passo devi trovare una tua collocazione nella collettività. Ho preso il mio tempo, mi sono guardato in giro ed ho capito che se su 10 attività di italiani che aprivano, 7 fallivano perché cercavano di fare qualcosa dove non avevano la minima esperienza e di conseguenza ho cercato qualcosa che sapevo fare. Sono felicissimo della mia decisione, perché oggi mi ritrovo ad essere il proprietario del marchio e di due sedi, ma sopratutto perché sono soddisfatto del servizio che offro alla comunità italiana nelle Canarie.

Sicuramente ci saranno dei lati negativi in quest’avventura…dove hai trovato i maggiori ostacoli?

Brutto da dire, ma i lati negativi sono stati il mio essere cittadino italiano (non visto bene da molti). I primi tempi in ambito lavorativo sono stati molto difficili poi facendoti conoscere ti apprezzano e ti accolgono tra loro (questo sia gli italiani che gli abitanti del luogo). La strada per farti accettare è lunga e piena di insidie, ma poi, se sei uno di quelli onesti, tutto diventa più facile. Mi ricordo, per esempio, che la polizia locale mi faceva una multa ogni 15 giorni anche su cose sciocche, oggi invece mi lascia vivere.

Che livello di spagnolo avevi quando hai deciso di fare il grande passo? Hai dovuto affidarti a traduttori giurati oppure, con un buon livello, si possono sbrigare le pratiche anche da soli?

Il mio livello di spagnolo è pessimo tanto che mio figlio di 3 anni lo parla meglio di me e, insieme a mia moglie e agli amici, mi prende in giro. Inizialmente mi sono fatto aiutare da una vicina di casa che vive a Tenerife da 15 anni, ma il NIE e gli altri documenti li ho fatti tutti da solo. Piccolo consiglio: diffidate degli italiani se non li conoscete già bene dall’Italia! State in guardia perché ho visto storie di truffe tra italiani che mi hanno fatto vergognare.

Quanto ti è stato utile e per che cosa il Consolato italiano?

Il Consolato italiano è stato utile quando ho dovuto fare il passaporto a mio figlio che, nonostante sia nato a Tenerife, è comunque cittadino italiano e, tramite email, il Consolato mi ha fatto avere il passaporto.

Ci sono altri enti a Fuerteventura nei quali è fondamentale andare o presentare documenti?Aprire un'attività a Fuerteventura - aspassoperlaspagna.it

Enti Italiani riconosciuti non ce ne sono mentre gli altri sono spagnoli tipo l’Ayuntamiento (che sarebbe il nostro Comune) dove fai l’empadronamiento o la Polizia Nazionale dove fai il NIE.

Fuerteventura è una località frequentata soprattutto nei mesi estivi. Voi rimanete aperti tutto l’anno o solo in questo periodo? 

No, non è vero, Fuerteventura è frequentata sempre! Naturalmente ci sono dei picchi più alti in alcuni mesi, ma abbiamo un buon clima tutto l’anno, chiaro che ad agosto non sarà come dicembre. Nel mio lavoro, cioè rifornire i ristoranti e le pizzerie, non trovo grosse differenze fra questi due mesi e questo vuol dire che  il turismo ha solo una piccola percentuale di differenza tra agosto e dicembre. È bello ottobre e novembre per il clima e quindi molti scandinavi o italiani vengono qui a svernare, dicembre con le sue festività natalizie, il carnevale (che qui è molto sentito rispetto da noi in italia), la Pasqua (per dirvi: qui le banche chiudono dal giovedì e fanno veramente la Settimana Santa) e noi, di conseguenza, lavoriamo sempre. L’unico giorno di chiusura è la domenica, anche se a volte mi ritrovo qualche cliente senza mozzarella e do lo stesso il servizio.

Anche se dipende dal tipo di attività, ci sono delle zone di Fuerteventura nelle quali sconsiglieresti di aprire un’attività? Perché?

È un qualcosa di molto personale: ognuno di noi ha dei gusti, delle preferenze diverse, delle esigenze differenti, disponibilità economica differenti quindi non posso consigliare nulla. L’unica cosa che posso dire è di non fare un investimento in un solo mese: trovate il posto dove vi piace vivere, vedete il luogo dove volete aprire un attività,  seguite il passaggio delle persone tutti i giorni in svariati orari e se comprate un’attività esistente guardate bene i documenti. Qui non c’è nulla da inventarsi e di truffatori è pieno!

Comparandola con la tua esperienza in Italia, in generale, la burocrazia spagnola ti sembra meno complicata di quella italiana?

Sicuramente si! Molto più snella, il problema sta nel saper parlare lo spagnolo altrimenti fai molti giri a vuoto.

Un consiglio spassionato a chi sta pensando di intraprendere la tua stessa avventura

Penso di aver già risposto a questa domanda rispondendo alle altre, ma in sintesi: voglia di voler cambiare la qualità della propria vita, capire che qui gli squali non stanno nell’oceano ma nelle strade, prendere la vita con ritmi più calmi anche se si lavora tanto quanto in Italia. Non mi resta che augurarvi “buena suerte” 🙂

Grazie mille per la tua disponibilità 🙂

 

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