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Il Cammino di Santiago: intervista ad Elena

Molti sognano di poter fare un giorno il Cammino di Santiago. È un’esperienza che, come ci racconta Elena, cambia la vita e ti segna per sempre. Meglio lasciare a lei la parola e farci spiegare come ha vissuto questo fantastico viaggio.

Camino di Santiago - Emiliano ed Elena - aspassoperlaspagna.itCiao Elena! Di solito chi decide di andare in viaggio di nozze, sceglie una metà dove potrà rilassarsi per un po’. Tu e tuo marito avete scelto di fare il Cammino di Santiago. Quali sono state le ragioni?

Non sapevamo che meta scegliere e siamo due persone a cui piace molto camminare. In quel periodo lo zio di mio marito Emiliano, ci ha fatto vedere un film relativo al Cammino e subito dopo averlo visto abbiamo deciso di farlo. L’unica possibilità di avere un mese pieno di ferie era mettere insieme le mie ferie con il congedo matrimoniale. Ci è sembrata una bella occasione per intraprendere insieme sia un cammino fisico che spirituale di coppia.

Come avete organizzato il viaggio? Vi siete appoggiati a un’agenzia di viaggi specializzata o siete partiti “all’avventura”?

Abbiamo conosciuto tramite sempre lo zio di mio marito, Mauro Sala, un esponente della confraternità  (vedi domanda 8) e abbiamo chiesto di incontrarlo. Siamo andati a casa sua e ci ha spiegato che non serve prenotare nulla e che ogni tot ci sono albergue e sistemazioni per la notte, parrocchiali o comunali. Siamo partiti all’avventura essendo il Cammino ricco di possibilità per il pernottamento. Zaino in spalla e via! Ci sono anche alcune guide che ti fanno vedere alcuni percorsi possibili e sono indicati tutti gli albergue. 

Ci racconti in quali città avete fatto tappa e quali ti sono piaciute di più?

Io pecco di memoria!! Non saprei proprio dirti i nomi! La cosa che posso dirti è che per noi è  stato tutto bello: ci sono tappe sperdute in mezzo alle mesetas e tappe nelle città come, per esempio, León. Tutto è, a suo modo, bello e ti stupisce. Le fatiche le senti ovunque così come anche la gioia. Forse le mesetas: deserto in mezzo al nulla, campi e basta, girasoli e spighe di grano.

Camino di Santiago - compostela - aspassoperlaspagna.it

La Compostela ovvero la Carta del Pellegrino

Come avete passato le vostre giornate?

Le nostre giornate le abbiamo passate a camminare: svegli alle 5, partenza alle 5.30 e via! Di solito camminavamo 8 ore circa al giorno, tra i 28 e i 35 km. Abbiamo conosciuto tante persone, alcune le sentiamo ancora e ci siamo molto legati, altri sono stati importanti per quel pezzettino di cammino vissuto insieme.

Dove avete dormito e mangiato?

Abbiamo mangiato sia nel ristoranti convenzionati (la cena costa sugli 8 euro e puoi mangiare primo, secondo e dolce) mentre di giorno dipendeva dal percorso che sceglievi: bar, panetterie, pane e formaggio. Tutto sta allo spirito della giornata. Abbiamo dormito negli albergue di tutti i tipi: parrocchiali, comunali e privati.

Quali sono stati i momenti più difficili? Avete avuto dolori fisici?

Alla seconda tappa io mi sono bloccata con le ginocchia…che dolore!! Troppo peso (il mio, non quello dello zaino aahah). La discesa a Roncisvalle mi ha segato! Ma alla fine in tutti i posti trovi farmacie pronte per venderti qualsiasi rimedio! Quindi mi sono dopata di ibuprofene, una crema miracolosa con dentro paracetamolo e canfora (da comprare assolutamente, in Italia non esiste) e ginocchiere. Dopo una pausa di due giorni di pullman, ho ripreso alla grande. Mio marito invece ha sofferto di vesciche, io ho trovato che il metodo ago e filo, con il filo dentro la vescica e da pulire alla sera e cambiarla, sia stata la soluzione migliore. Altro rimedio che mi sento di consigliare, se fanno male i piedi o la pianta, è  quello di mettere un assorbente nella scarpa: attutisce molto ed assorbe il sudore, visto che dopo un po’ che cammini la scarpa non tiene più come prima.

A chi sconsigli questo tipo di viaggio?

Non lo sconsiglio a nessuno. E’ fattibile per tutti ma dipende molto dal tempo che hai a disposizione. Sarebbe bello non essere vincolato dal tempo ma non sempre è possibile. Pensa che noi non ci siamo neanche allenati e ce l’abbiamo fatta!

Camino di Santiago - compostela timbri - aspassoperlaspagna.itCi spieghi cos’ è la Credenziale (o la Compostela) e se l’hai utilizzata?

La Credenziale è un documento di viaggio che accompagna sempre il pellegrino. Serve ad attestare la sua identità, la sua condizione e le sue intenzioni. Serve a distinguere un vero pellegrino da ogni altro viaggiatore. Viene rilasciata da una autorità religiosa che si assume la responsabilità di ciò che essa afferma, pertanto ne deve essere fatto un uso responsabile e corretto. In Italia la Confraternita di San Jacopo di Compostela ha realizzato una propria Credenziale con tali caratteristiche. Essa viene rilasciata direttamente dalla Confraternita a coloro che la richiedono e che si impegnano ad accettarne il senso e lo spirito. Viene rilasciata a coloro che percorrono le vie di pellegrinaggio a piedi, in bicicletta o a cavallo. Noi l’abbiamo presa da questa Confraternita e l’abbiamo usata. Il primo timbro é quello della parrocchia ma in ogni caso puoi richiederla anche all’arrivo della prima tappa, se non sbaglio. Noi siamo andati da Mauro Sala, zona Vimercate ( http://www.confraternitadisanjacopo.it/Credenziale/indexcredenziale.htm

Cosa ha rappresentato per te questo viaggio?

Ha rappresentato un inizio di un cammino in tutti i sensi: religioso, di coppia e di nuova vita. È stata dura perché  in due non è facile stare allo stesso passo e alle stesse esigenze, cosi come nella vita di tutti i giorni, ma devo dire che nonostante le difficoltà alla fine siamo arrivati insieme a Santiago in tutti i sensi. Il Cammino dà tanto ed è anche molto personale. Mi ha insegnato davvero tanto!

Grazie mille per la disponibilità 🙂

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