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Las Fallas di Valencia e il Museo Fallero dei ninot indultati

Una delle feste più importanti per la città di Valencia è sicuramente quella de las Fallas, una tradizione antica che con il tempo ha acquistato sempre più popolarità, tanto da attrarre ogni anno moltissimi turisti che raggiungono la città che rimane in festa da fine febbraio alla notte del 19 marzo.

Cosa sono las Fallas e perché si celebrano?

Conosciute anche come les Falles (in valenciano), sono delle feste popolari celebrate già dalla metà del XVIII secolo quando si creavano scenette satiriche con figure realizzate con materiali poveri come cartone, stoffa e legno e che, durante la vigilia della notte di San Giuseppe (San José in spagnolo), venivano bruciate per dare il benvenuto alla primavera.

Con il crescere dell’importanza di questa tradizione, nel ‘900, i materiali di produzione cambiarono e si decise di bruciare in un gran falò (cremà) tutti i ninot, come vengono chiamate queste figure, nella notte del 19 marzo, salvandone solo uno all’anno che verrà poi custodito in un museo, il Museo Fallero.

Quando, dove e perché nasce il Museo Fallero?

Il Museo Fallero di Valencia è ospitato nel vecchio convento della “Casa Misión de San Vincente de Paúl”, che si trova proprio davanti alla Città delle Arti e delle Scienze, conosciuta soprattutto per l’Oceanogràfic (l’acquario) e per la struttura chiamata Hemisfèric. Usato anche come magazzino e prigione, la struttura è rimasta immutata e il lungo corridoio si divide in celle laterali nelle quali vengono conservati i ninot indultati. Fu l’artista fallero, tale Regino Mas (il cui busto si trova proprio davanti all’entrata del museo), che propose l’indulto dal fuoco di un ninot l’anno da scegliersi tramite votazione popolare, un modo per conservare e tener memoria di queste bellissime opere d’arte. Nel museo puoi trovare i ninot indultati dal 1934 ad ora, i cartelli degli annunci dei vincitori e dei finalisti, i quadri raffiguranti le Falleras Mayores e le spille delle commissioni falleras valenciane. 

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La costruzione dei ninot e la loro evoluzione

Le tecniche di costruzione dei ninot si sono evolute con gli anni anche grazie al miglioramento delle condizioni economiche e l’arrivo dei nuovi materiali.

Inizialmente venivano costruiti da appassionati di queste feste, aiutati da pittori o decoratori, con un interno di legno o fil di ferro ricoperto di stoppa e venivano vestiti con abiti vecchi.

Dal 1930 si iniziarono ad usare dei manichini parzialmente in cartone, ma fu solo dal 1953 che Juan Huerta introdusse la tecnica del cartone ovvero la costruzione totale del ninot con questo materiale. È in questo periodo che nasce e si consolida le figura dell’artista fallero e di un’Associazione che li raggruppa. 

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Dal 1980, si passa poi ad utilizzare poliestere espanso o sughero e si iniziano ad utilizzare tecniche più digitali.

Con il tempo cambia anche il tema delle figure: prima rappresentanti figure satiriche, poi lavori comuni, problemi sociali o personaggi, reali e non, del cinema o delle altre arti.

I ninot sono di varie misure  e possono rappresentare uno o più personaggi e avere, o no, uno sfondo o degli elementi che servono per rendere più reale la scena.

L’importanza della Fallera Mayor e delle Commissioni falleras

Un personaggio molto importante per las Fallas di Valencia è la Fallera Mayor, il personaggio femminile che per un anno rappresenterà la festa.

Il suo look è molto particolare: i capelli sono raccolti in una acconciatura tipica, l’abito è molto sfarzoso e ha sul petto la fascia con i colori della Comunità Valenciana.

Dal 1995, i ritratti della Fallera Mayor dell’anno, vengono esposti nel Museo Fallero insieme alle spillette rappresentative delle Commissioni falleras, le promotrici della festa grazie alle quali las Fallas possono essere trasmesse di generazione in generazione.

Orari di apertura e prezzo del biglietto del Museo Fallero

Il prezzo del biglietto, così come accade in moltissimi altri luoghi di Valencia, è davvero irrisorio: 2 euro (1 euro ridotto, ad esempio per gli studenti, e gratis se si ha la City Card).

Gli orari variano: dal lunedi al sabato dalle 10 alle 19 mentre domenica e festivi (giorni nei quali il Museo Fallero è gratis) dalle 10 alle 14. La visita dura circa 30 minuti.

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