logo def

Gik: l’innovativo vino blu

imageSi chiamano Iñigo, Imanol, Jen, Gorika ed Aritz e sono dei ragazzi di neanche 30 anni che hanno deciso di rivoluzionare uno dei settori più tradizionali del mercato, quello enologico. Loro sono infatti i creatori di una delle bevande più discusse in Spagna: il vino azul (vino blu).

La maggior parte di questi ragazzi, di origine basca, si sono conosciuti durante gli anni dell’Università mentre gli altri si sono uniti al progetto man mano che il lavoro si faceva più complesso. Come mi racconta Aritz, non hanno conoscenze enologiche né portano avanti una lunga tradizione familiare vinicola: sono “solo” dei ragazzi mossi dalla passione per i loro progetti e dall’innovazione e che comunque continuano a portare avanti il loro lavoro principale: fra di loro ci sono artisti, musicisti, ingegneri…
Questa idea non è stata semplice da realizzare fin dall’inizio: ovviamente i più entusiasti erano le persone più giovani mentre le persone di una certa età (“los abuelitos”, per intenderci) o i più tradizionalisti hanno spesso spento il loro entusiasmo. Chi berrebbe mai un vino blu?

In molti hanno cercato di far cambiare loro idea ma, quando si è testardi e ribelli allo stesso tempo, le frasi “è una blasfemia” o “trovate un lavoro più adatto a voi”, scivolano addosso e danno ancora più motivazione per andare avanti.

Ora, però, conosciamo meglio questo vino azul e le sue caratteristiche.

Il vino si chiama ufficialmente GIK, un nome scelto proprio perché non ha un vero e proprio senso, ma suona bene in tutte le lingue ed è facile da ricordare. Il vino azul viene prodotto da uve provenienti da diverse bodegas (cantine) sparse per la Spagna e quindi non ha una denominazione di origine. In realtà, non viene classificato come “vino” ma come bibita aromatizzata al sapore di vino e, avendo 11,5 gradi, viene considerata dall’Unione Europea (dalla quale chiaramente ha già avuto tutte le autorizzazioni alla commercializzazione di cui necessitava) “bibita alcolica con meno di 15 gradi”.

Nonostante le prime impressioni, la colorazione non è frutto di coloranti ma di una particolare trasformazione eseguita con processi tecnologici alimentari, processi coadiuvati dalla R&S della Facoltà di Ingegneria della più importante Università dei Paesi Baschi, la UPV.Gik - vino blu - aspassoperlaspagna.it

Il vino, come descritto anche nel loro sito, non viene lavorato con zuccheri ma con edulcoranti in modo da creare una bevanda meno alcolica e più “salutista” dal punto di vista calorico (gli zuccheri, fermentando, aumentano il contenuto alcolico che genera sovrappeso).

Nonostante gli scettici, questi ragazzi vendono (ed anche tanto) sia in Spagna che all’estero. Lo fanno sia attraverso il loro sito che attraverso una rete di vendita formata da bar, ristoranti e negozi che si interfacciano direttamente con il cliente finale. All’estero viene venduto soprattutto in Francia (dove piace molto con l’aggiunta di ghiaccio), in Svizzera (dove lo bevono caldo e con aggiunta di cannella ed arancia) e nel Regno Unito (dove viene mischiato con la ginevra). Insomma, a ognuno il suo GIK.

E ora l’ultima domanda: perché blu? Perché blu è il colore del movimento, dell’infinito e del rinnovamento ma soprattutto perché si sono ispirati alla teoria dell’oceano blu di W. Chan Kim che afferma che invece di cercare di entrare in un settore con prodotti già presenti sul mercato, bisognerebbe scalzare la concorrenza trovando uno spazio non ancora sfruttato ma soprattutto farlo grazie a un prodotto innovativo, GIK appunto!

Molti potranno non sopportare l’idea che possa esistere un vino che non sia né rosso né bianco, potrebbero definirlo uno scherzo della “natura” ma prima di giudicare vi inviterei a berlo (io l’ho provato a Bilbao ed onestamente mi è piaciuto molto, il sapore è dolciastro e ho anche trovato divertente e rilassante il suo colore) e a pensare che molte cose non sarebbero nate se non si fosse aggiunta innovazione al prodotto “tradizionale” e che è sempre bello vedere delle persone che portano avanti quello in cui credono… nonostante tutto e tutti.

 

CONDIVIDILO SUI SOCIAL

Facebook
WhatsApp
Telegram
LinkedIn
Twitter
Email

Lascia un commento