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Lavorare a Madrid: intervista a Davide

Davide si è trasferito a Madrid e poco a poco, ha trovato la sua strada. Cambiare non è facile, ma si deve avere la voglia di mettersi in gioco. Se anche voi siete della stessa idea, vi consiglio di leggere l’intervista di un giovane italiano alla scoperta della capitale spagnola. Lavorare a Madrid Ciao Davide! È poco meno di un anno che vivi a Madrid. Come mai hai scelto di trasferirti all’estero? Come mai proprio in Spagna? Ciao Stefania! L’idea di trasferirmi all’estero è qualcosa che balenava nella mia testa fin da quando ho memoria. Questo perché ho avuto la fortuna di viaggiare molto, di conseguenza mi sono sempre promesso che non avrei limitato la mia vita al luogo di nascita. Dopo 6 anni trascorsi lavorando a Milano, sinceramente la Spagna non era la mia prima scelta in quanto ero più propenso a qualche paese asiatico emergente, però il caso ha voluto che durante una vacanza estiva a Marbella, conosco una ragazza con cui mantengo i contatti e che mi invita a conoscere Madrid. Ne rimango subito affascinato ed una volta rientrato in Italia non riesco a togliermi dalla testa l’idea di costruire una vita lì. Siamo ad ottobre 2015 quando decido di mollare tutto: faccio i bagagli, carico la macchina, compagni di viaggio recuperati in mezza giornata su BlaBlaCar e mi faccio 18 ore di viaggio senza sosta! Conoscevi già Madrid prima di abitarci? Hai sempre vissuto qui o anche in altre città? In effetti il mio livello di conoscenza era limitato a qualche visita occasionale e la modalità “Street View” di Google Maps, però ero certo che non avrebbe deluso le aspettative! Dove hai imparato lo spagnolo? Quando feci i bagagli non avevo pensato (che è l’unico modo per prendere una decisione) a come avrei fatto a gestire tutti gli ostacoli sul percorso. Il mio livello di spagnolo era totalmente base, la fortuna è che per noi italiani è più facile lo spagnolo che il swahili o il giapponese. La risposta è: sono autodidatta. Ho trascorso i primi 3 mesi parlando solo spagnolo: con la ragazza, riguardandomi tutta la serie di Spartacus sottotitolata, internet. Ogni mezzo era valido, ma soprattutto mi sono isolato totalmente dagli italiani tanto da disattivare il profilo FB, che ho da poco riattivato. Hai trovato difficoltà nel comunicare con le persone del luogo? Un aspetto che ho apprezzato molto è stato la cordialità delle persone. MAI da quando sono qua, mi sono sentito discriminato (anche perché italiani e spagnoli vengono definiti lontani cugini) e nessuno ha mai storto il naso quando non riuscivo ad esprimermi correttamente, al contrario, qui a Madrid, ad alcuni sfugge un mezzo sorriso e ti correggono. Apprezzano lo sforzo, non sono come gli inglesi! Sei riuscito a trovare subito lavoro? Se dicessi che non c’è crisi ed è facile trovare lavoro sarebbe una bugia. Come ogni cosa bisogna guadagnarsela e capire come funziona il sistema, saper interpretare gli annunci. Il vantaggio è stato quello di avere già un buon background professionale nell’ambito ICT. Inizialmente osservavo le offerte che pubblicavano quotidianamente (almeno un centinaio) su siti come “Infojobs” e la prospettiva era buona. Per mettermi in carreggiata ero disposto a ripartire da zero. La verità è che ho iniziato a lavorare a quasi 3 mesi dopo il mio arrivo per una “consultoria”, realtà che in Italia non è tanto radicata come qui. In sostanza l’80% delle offerte, almeno nel mio settore, sono in mano a queste aziende di outsourcing che ti contrattano per poi buttarti in pasto al cliente dimenticandosi che esisti. Dal mio punto di vista è alquanto demoralizzante, altri riescono a vedere i pro e contro. Come disse un tizio di cui mi sfugge il nome: “stay hungry, stay foolish”. Non mi sono limitato al primo lavoro incontrato, nei due mesi successivi ho cambiato 3 volte prima di trovare il lavoro che rispettasse davvero le mie esigenze grazie ad un annuncio su un sito di offerte creative che non mi stancherò mai di raccomandare: domestika.org. Ad oggi sono felice e lavoro per una piccola azienda di branding dove sono responsabile dell’area web & digital. Come è stato l’approccio con la burocrazia spagnola (cambio di residenza, rinnovo patente, NIE…)? L’approccio è stato semplice, anche perché ho avuto supporto dalla mia ragazza. In ogni caso sono rimasto sorpreso dalla rapidità e dall’efficienza con cui ho ottenuto il numero di Seguridad Social, Tarjeta Sanitaria, empadronamiento e NIE provvisorio (il definitivo tarda 1 mese). Tutto è accessibile attraverso internet, meglio di così! Il mese scorso ho fatto anche il cambio targa per la macchina per cui è necessario recarsi prima al DGT. In una settimana sono riuscito a portare a termine tutte le pratiche e, anche se l’investimento iniziale è alto, si compensa ampiamente con quelli che sono i costi di assicurazione/bollo rispetto all’Italia.
avorare a Madrid - Plaza de las Cibeles by night

Plaza de las Cibeles by night

Pensi che ci siano dei vantaggi particolari nel vivere nella capitale? Penso che ci siano vantaggi particolari a vivere nelle grandi città in generale. Barcellona, Valencia, Madrid. È più semplice integrarsi, c’è più apertura mentale e tendenzialmente i servizi funzionano molto bene. Faccio un confronto con l’Andalusia dove vi garantisco che c’è da mettersi le mani nei capelli. Paragonando invece lo stile di vita tra città come Milano e Madrid, quest’ultima non ha nulla da invidiare (tutt’altro) in quanto a servizi e ritmi. La sensazione che ho avuto in questi mesi è che, nonostante la crisi e tutti i problemi in generale, le persone svolgono una vita più tranquilla e non si viene influenzati negativamente dalla frenesia che c’è invece in una città come Milano. Cosa ti manca di più dell’Italia? Penso di essere obiettivo: in Spagna si mangia bene, però come in Italia in nessun posto nell’universo. Tra l’altro ogni volta che vedo la “pizza a la barbacoa”  o “a la carbonara” mi sanguinano gli occhi, quindi non mi azzardo nemmeno a provare presunti ristoranti italiani. Quali posti consiglieresti di visitare nei dintorni di Madrid? Città come Madrid non finiscono mai di stupirti. Io penso di non aver visto nemmeno 1/10 di quello che la città ha da offrire. Sicuramente vale la pena “dar una vuelta” tra el Parque El Retiro, Calle Serrano, Gran Vía, Puerta del Sol, Museo del Prado, Casa de Campo e chi più ne ha più ne metta! Per i posti dove mangiare in genere guardo solo una cosa: sono spagnoli o turisti quelli seduti al tavolo? Qual è il tuo monumento o luogo preferito di Madrid? Per me rimane El Retiro. Soprattutto nelle giornate di sole è magica l’atmosfera perché tra musica folk che echeggia in tutta la zona del lago e gli artisti di strada, ti rilassa al punto da farti sentire come se non fossi nel pieno centro di una città enorme. El Retiro ti isola da tutto lo stress urbano e ti ricarica le batterie. Grazie mille per la tua disponibilità 🙂

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