Se stai camminando per il lungomare della bella città di Santander, in Cantabria, ti ritroverai, a un certo punto del Paseo de Pereda, proprio vicino al Centro Botín, a spingerti ad avvicinarti, incuriosit@, ad un gruppo di 4 statue così realistiche da sorprenderti nello scoprire che non sono veri ragazzi.
Ti trovi davanti ai Raqueros, gli scugnizzi di Santander e alle loro sculture che ritraggono un pezzo di storia della città cantabrica.
Perché si chiamano Raqueros?
Anche se l’origine del nome è incerta, l’ipotesi più probabile è che derivi dal verbo raquear ovvero “recuperare relitti”.
Il Raquero, dunque, è colui che recupera i relitti dal mare. Il termine veniva utilizzato, specialmente a Santander, per indicare quei ragazzini che, poveri od orfani, vivendo d’espedienti, all’inizio del 1900, si tuffavano in acqua per recuperare le monete lanciate dai ricchi turisti o per recuperare loro piccoli oggetti caduti inavvertitamente in mare.
Descritti anche dallo scrittore José María de Pereda, le statue vennero realizzate in bronzo nel 1999 dallo scultore santanderino José Cabo Calderón.
Le statue rappresentano 4 ragazzi: uno in piedi, due seduti e uno intento a tuffarsi in acqua. È proprio quest’ultima statua che da un senso di dinamicità e realismo al gruppo di sculture.
Anonimo
Non sapevo di queste storie.. Grazie mille.. Tutto molto interessante..
Stefania
Grazie a te! Mi fa piacere che tu l’abbia trovato interessante 🙂