Studiare a A Coruña: intervista a Gian Marco

Oggi Gian Marco ci porta ad A Coruña, una stupenda città della Galizia, nel nord della Spagna. Curios@ di saperne di più? 😉

Ciao! Hai deciso di fare il tuo Erasmus a A Coruña. Come mai hai scelto di trasferirti all’estero? Come mai proprio la Spagna?

Ho scelto di trasferirmi all’estero fondamentalmente per sperimentare nuove esperienze e per arricchire il mio bagaglio culturale. La scelta della Spagna è stata dettata dal fatto che, studiando lo spagnolo all’università, avrei potuto migliorare ed ampliare sul campo le mie competenze e conoscenze linguistiche.

Che università hai frequentato? Cosa ne pensi del loro sistema universitario? Che differenza trovi con l’Università italiana?

Durante il mio periodo di studi a A Coruña ho frequentato la Facultad de Filología de la Universidade da Coruña (in gallego è tutto più affascinante).

Già dal primo impatto con la nuova Università, ho avuto sensazioni più che positive per quanto riguarda il loro sistema universitario. Innanzitutto le lezioni sono divise in classi di massimo 10/15 persone per corso, a differenza delle nostre lezioni dove in un’aula che può contenere massimo 50 persone, ce ne sono ammassate quasi 100. In questo modo lo studente è incentivato a seguire assiduamente e con passione le lezioni che, a differenza della mia Università italiana, sono obbligatorie da seguire.

Conoscevi già questa città prima di abitarci? Perché l’hai scelta?

Ammetto che prima di compilare la mia domanda Erasmus conoscevo A Coruña solo per la sua mitica squadra di calcio, il Deportivo La Coruña, ora in fase decisamente calante. Ho scelto questa città per fare una scelta “rivoluzionaria” rispetto alle mete più gettonate del sud della Spagna e la mia si è rilevata una scelta più che azzeccata, poiché la magia di quei posti e lo spettacolo di quei paesaggi avrebbero cambiato il mio modo di pensare e di vivere in maniera radicale.

Dove hai imparato lo spagnolo?

Ho imparato lo spagnolo durante il mio percorso di studi in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università Gabriele d’Annunzio di Pescara.

Hai trovato difficoltà nel comunicare con le persone del luogo? Pensi che la conoscenza del gallego sia fondamentale per vivere o studiare lì?

Le difficoltà maggiori le ho percepite con quelle persone che non parlavano lo spagnolo né tantomeno l’italiano. I primi periodi si passava da una chiacchierata in spagnolo, ad una in inglese, il tutto accompagnato da qualche parola italiana. Un mix letale. Senza contare il fatto che io dividevo il mio appartamento con due ragazze galiziane, Paloma e Ana, che mi hanno insegnato la magia di questa lingua fino ad allora sconosciuta per me: il gallego. Un misto tra spagnolo e portoghese, che durante il periodo dell’alto medioevo, sotto il regno di Alfonso X, divenne la lingua della cultura e delle arti di tutta la Penisola Iberica. Conoscere il gallego non è fondamentale per vivere in Galizia dato che la quasi totalità della popolazione parla lo spagnolo standard fluentemente.

Cosa ti mancava di più dell’Italia?

Poco o nulla, davvero. Avevo bisogno di andare alla scoperta di qualcosa di nuovo, qualcosa che andasse al di là del mio orticello. Certo, alla lunga la mancanza della mia famiglia e degli amici si faceva sempre più pesante, ma non avrei barattato nulla di quello che avevo in Spagna con quello che avevo lasciato in Italia.

Durante il tuo Erasmus, hai visitato altre città in Galizia? Quali consiglieresti assolutamente?

Posso dire di aver girato un po’ tutta la Galizia, anche grazie all’esperienza del Camino Inglés per Santiago de Compostela. 122 km tutti circoscritti all’interno del territorio galiziano. Una delle città che maggiormente mi ha colpito è stata Ourense con le sue terme romane; le bellissime Islas Cies, arcipelago di isole che non hanno nulla hanno da invidiare alle spiagge caraibiche, Lugo con le sue antiche mura romane e Santiago de Compostela con la sua cattedrale, meta di pellegrinaggio, in ogni periodo dell’anno, da parte di milioni di pellegrini.

Qual è il tuo monumento o luogo preferito di A Coruña? Perché?

Il mio luogo preferito della città di A Coruña è senz’altro quello adiacente alla Torre de Hercules. Questo è il faro romano più antico esistente al mondo ancora in attività. Dal 2009 è inserita tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Intorno a questo faro girano centinaia di leggende che non fanno altro che renderlo ancora più affascinante. La leggenda che più di tutte mi ha colpito è quella secondo la quale l’eroe Ercole tagliò la testa di Gerione ed eresse il faro sul luogo in cui ne aveva sepolto i resti mortali.

Cosa fare nel tempo libero A Coruña? Puoi consigliarci qualche posto “meno turistico”?

A Coruña è un posto ideale dove poter trascorrere del tempo libero. Vi è la possibilità di farsi una meravigliosa passeggiata sul Paseo Maritimo che costeggia l’Oceano Atlantico, che bagna la città. Il lungomare di A Coruña, con i suoi 13 km, è il più lungo d’Europa ed è possibile percorrerlo a piedi, in bici oppure con i pattini. Ci si può recare nel meraviglioso Monte San Pedro , che dista 15 minuti a piedi dal centro della città. Da qui è possibile osservare un paesaggio meraviglioso, una finestra aperta direttamente sulla sconfinata meraviglia dell’Oceano Atlantico. Ideale per una passeggiata romantica o per un’escursione poco faticosa. Tra gli sport maggiormente praticati vi è il surf, infatti la Galizia, grazie alle sue onde altissime, è un posto ideale dove poter praticare questo sport, poco praticato da noi italiani. Tra i posti meno frequentati, che invece a mio parere sono i più suggestivi di tutta A Coruña, vi è sicuramente la Ciudad Vieja, la città vecchia. L’antico centro storico di A Coruña, con i suoi vicoletti, i suoi profumi, i suoi colori, racchiude l’essenza magica e misteriosa di questa città ai confini del mondo.