logo def

Studiare a Cadice: intervista ad Elisa

Dovete partire per l’Erasmus e siete un mix di emozioni? Ho avuto il piacere di intervistare Elisa che ci ha portato a Cadice, la città in cui ha trascorso il suo periodo di studi. Scopriamo insieme cosa ci racconta 🙂

Ciao Elisa! Oggi ci racconterai la tua esperienza Erasmus a Cadice. Come mai hai scelto di trasferirti all’estero e come mai proprio in Spagna?

Vivere in un paese straniero è sempre stato il mio sogno, da bambina non vedevo l’ora di diventare grande per poter vedere il mondo, così quando mi si è presentata l’occasione di partecipare al programma Erasmus+ non me la sono fatta scappare. Ho scelto la Spagna perché sono un’ispanista (studiosa della lingua e della cultura spagnola) e ho deciso di diventare un’ispanista perché da sempre mi affascina la Spagna, la sua lingua e le sue tradizioni.

Conoscevi già Cadice prima di abitarci? Come mai l’hai scelta?

Non conoscevo Cadice prima di trasferirmi lì. L’avevo sentita nominare alcune volte, soprattutto per la famosa Costituzione di Cadice del 1812, conosciuta anche come La Pepa (La Pepa era anche il nome della mascotte di ESN Cádiz, un’associazione di studenti e studentesse del posto che organizzano eventi per gli Erasmus). Lì c’è una piazza con un monumento dedicato alla Costituzione.

Ho scelto Cadice principalmente perché volevo andare in Andalusia e perché non volevo vivere in una grande città. Ho scelto la comodità che può darti il vivere in un posto piccolo, dove puoi raggiungere quasi tutto a piedi.

L’ho scelta anche per il percorso formativo che offriva l’università.

Che università hai frequentato? Cosa ne pensi del loro sistema universitario? Che differenza trovi con quello italiano? 

Ho frequentato la Universidad de Cádiz (UCA) nella Facultad de Filosofía y Letras. Appena arrivata mi sono sentita un po’ disorientata e all’inizio facevo un po’ di fatica a prendere bene gli appunti, soprattutto perché la parlata gaditana non è facilissima ed io ero abituata allo spagnolo “standard”, se così si può definire. Ma anche questa è una questione di abitudine, non ci ho messo molto ad imparare questo accento e le varie parole ed espressioni legate a quel territorio.

Il sistema universitario è un po’ diverso da quello italiano, non si può entrare ed uscire dall’aula quando si vuole ma si deve chiedere il permesso anche per andare in bagno, gli studenti chiamano per nome e danno del tu ai professori, le lezioni sono molto partecipate, non come qui in Italia dove per la maggior parte del tempo devi ascoltare e scrivere, e gli esami sono tutti scritti, fatta eccezione per gli esami in lingua straniera. Per esempio, io ho fatto anche un esame di francese mentre ero lì e questo ovviamente prevedeva anche una prova orale.  

Dove hai imparato lo spagnolo? 

Ho iniziato a studiare spagnolo alle scuole medie e da lì non ho più smesso. Ho continuato a studiarlo al liceo e poi in università.

Hai trovato difficoltà nel comunicare con le persone del luogo o a svolgere gli esami universitari in spagnolo?

Come anticipato prima, all’inizio ho avuto un po’ di difficoltà nel capire e nel parlare con le persone, ricordo che pensavo tra me e me “ma io lo spagnolo lo sapevo prima di arrivare qui!”, poi però ho capito che dovevo soltanto abituarmi all’accento andaluso.

Cosa ti mancava di più dell’Italia?

Sentivo molto la mancanza della mia famiglia e dei miei amici, e soprattutto mi mancava “la maniera italiana di fare le cose”, nel senso che mi mancavano un po’ le nostre abitudini, i nostri modi di fare, i nostri orari.

Durante il tuo Erasmus, hai visitato altre città? Quali consiglieresti assolutamente?

Sì, ho visto molte città mentre vivevo a Cadice. Quelle che mi sento di consigliare sono soprattutto Córdoba, Ronda e Setenil de las Bodegas. Meravigliose!

Raccontaci qualcosa di interessante o particolare su Cadice…

Cadice è praticamente una striscia di terra circondata dal mare e si può dire che è divisa in due parti, il casco antiguo, che rappresenta il centro della città ed è dove ci sono più attrazioni, e la parte nuova della città. È piena di spiagge stupende nelle quali si può ammirare un tramonto spettacolare, con dei colori mai visti prima. Poi c’è il teatro Falla che è meraviglioso, vedere degli spettacoli lì è davvero emozionante.

Cadice è famosa anche per il suo Carnevale, che penso sia la festa più importante e più vissuta per la gente del posto. Le strade si riempiono di persone mascherate, tutta la città è piena di gente che vuole divertirsi. È una festa che dura parecchi giorni e la si inizia a preparare molti mesi prima. Ci sono anche dei gruppi che si sfidano all’interno del Teatro Falla e per andare a vederli bisogna comprare il biglietto molto tempo prima, altrimenti non si trova posto.

Una cosa molto curiosa è un detto tipico di Cadice; quando un posto è pieno zeppo di gente si dice che “está lleno como el coño de la Bernarda”. Bernarda era una prostituta molto famosa e molto apprezzata che abitava a Cadice (non ricordo in che periodo storico) e di conseguenza casa sua era sempre frequentata da tante persone.

Qual è il tuo monumento o luogo preferito di Cadice? Perché?

Il mio posto preferito di Cadice è senza dubbio il lungomare, amavo passeggiare in tranquillità ammirando l’Oceano Atlantico.

Grazie mille per la tua disponibilità 🙂

CONDIVIDILO SUI SOCIAL

Facebook
WhatsApp
Telegram
LinkedIn
Twitter
Email

Lascia un commento