La somiglianza fra spagnolo ed italiano, lo sappiamo bene, può essere, spesso, imbarazzante: in senso letterale quando, ad esempio, pensiamo che “gamba” stia ad indicare un arto (e non un gamberetto) e in senso figurato quando, ad esempio, ti chiedono di tradurre qualcosa e quello che risulta non si capisce bene se è ancora italiano o se sia davvero spagnolo, tanto queste due lingue sono simili.
È quello che deve aver pensato il poeta Joseph Tusiani (all’anagrafe Giuseppe Tusiani, nato in Puglia nel 1924 e scomparso nel 2020 a New York, nel paese che lo aveva accolto da immigrato) che scrisse una vera e propria poesia bilingue che, se non fosse per gli accenti mancanti, non capiresti davvero se sia stata scritta in italiano o in spagnolo.
La primavera
Con verde blando / viene cantando / la primavera:
viene cantando / al cielo al monte / al fresco mar radiante,
gloria celeste / musica agreste / rosa infinita:
sublime, santa, / viene la poesia, / la primavera canta.
Delira, respira / con brio / sereno
la lira / del rio / sublime, santa
viene la poesia / la primavera canta
Adesso dimmi la verità: con che pronuncia l’hai letta? Italiana o spagnola?