Il 31 dicembre, in Spagna come in tutto il mondo, si celebra l’ultimo dell’anno, meglio conosciuto come “nochevieja“.
Ogni Paese ha le sue tradizioni e la Spagna non fa eccezione. Scopriamo, quindi, cosa fanno gli spagnoli in questo giorno di festa e cosa ti potresti aspettare nel caso decidessi di celebrarlo lì.
Capodanno in Spagna: la cena di Nochevieja
La cosa più tipica è quella di cenare a casa con la famiglia o con gli amici. Il menù varia da regione a regione, cercando di valorizzare i prodotti locali e di stagione: non manca mai il marisco, l’agnello e le verdure e mai e poi mai potrebbero mancare i dolci tipici come torrone e polvorones (dolcetti particolarissimi che si sciolgono in bocca).
Capodanno in Spagna: cosa guardare
Impossibile trovare TV spente il 31 dicembre! La TV ha infatti una duplice funzione: tenere compagnia (o fare un po’ di sottofondo), ma soprattutto facilitare l’evento più importante della serata, di cui vi parlerò fra poco.
Il canale più guardato è la RTVE (Radio Televisión Española) ovvero il canale corrispondente alla nostra RAI.
Viene, infatti, trasmesso dalla Puerta del Sol di Madrid, il rituale delle “12 campanadas“.
Il luogo è davvero importante: non solo è uno dei centri più famosi delle celebrazioni nella capitale, ma è anche quello in cui si trova il km 0 di Spagna (ovvero il punto stabilito convenzionalmente da ogni paese, a partire dal quale vengono misurate le distanze in km).
Anche altri canali TV trasmettono il rituale delle “12 campanadas”, ma da città diverse, come d’altronde succede in Italia.
Capodanno in Spagna: las 12 campanadas
A meno di 30 secondi dalla mezzanotte, parte il “countdown“, con tutta la famiglia riunita, che inizia con la discesa della palla del campanile della Puerta del Sol, successivamente vengono suonati i “quartos” (quattro tocchi doppi) per concludere poi con le “12 campanadas” cioè 12 tocchi di campana corrispondenti ai 12 secondi precedenti alla mezzanotte.
Ora passiamo al rito clou della serata ovvero quello di “comer las uvas” che deve essere fatto in contemporanea con i 12 tocchi di campana. Bisogna mangiare 12 acini d’uva (uno ad ogni tocco) perché, come dice la tradizione, chi ci riesce avrà un bellissimo anno pieno di fortuna.
Questo rituale è, insomma, quasi il corrispondente del nostro lenticchie e cotechino (tradizione tutta italiana!).
Curiosità: questa tradizione è tanto importante che, da qualche anno, è possibile trovare nei supermercati delle confezioni da 12 acini d’uva, già pelati e senza semi, per facilitare il rito!
Valeria
Carina questa tradizione, pensavo fosse solo di Madrid! I Paesi Baschi ne hanno un’altra ancora, o su questo almeno sono spagnoli? 😀
Stefania
Ciao Valeria! No, no ehhehe queste sono tradizioni valide in tutta la Spagna 😉
Paola
Ma che bello e poi chissà che bel clima festoso per le strade!! Tanti auguri allora ☺️☺️
Stefania
Ciao Paola! Sì, un bellissimo clima di festa!
Camilla Assandri
Tra le tradizioni che hai citato conoscevo solamente quella dell’uva, perché qualche anno fa ho trascorso Capodanno a Barcellona.
Noi abbiamo cenato al ristorante con la Paella e altri piatti tipici e poi abbiamo assistito allo spettacolo pirotecnico nella zona del porto. 😉
Stefania
Ciao Camilla! Avete fatto benissimo! 🙂 Ovviamente loro, non essendo turisti, cenano a casa con la famiglia e quindi hanno la possibilità di vedere accesa la TV 🙂 Deve essere stato molto bello 😉
Chiara
Grazie per le tue informazioni, così adesso saprò già cosa aspettarmi nel caso decidessi di passare un Capodanno in terra spagnola (non ancora successo però mi ispira molto!) 🙂
Stefania
Ciao Chiara! Meno male che l’articolo ti è stato utile 😉 Fammi sapere, poi, se andrai 😉
Agnese - I'll B right back
Ma sai che ho studiato cultura spagnola ma non conoscevo queste tradizionali di Capodanno! Davvero molto interessante! Ma la cosa che più mi fa sorridere sono le confezioni di 12 acini d’uva già pronti, ahahah 🙂
Stefania
Ciao Agnese! Dopo averla mangiata anche io questo Capodanno, ti assicuro che gli acini già pelati sono una benedizione!
Elisa e Dintorni
Non sapevo nulla di tutto questo. Trovo che sia bello scoprire e capire le tradizioni degli altri paesi. Se io mi fossi trovata in Spagna e mi avessero offerto dell’uva avrei probabilmente fatto brutta figura rifiutandola. Ora almeno lo so ☺
Stefania
Ciao Elisa! Sì, sono cose che è sempre meglio sapere…non si sa mai ehhehehhe
In viaggio con Dorothy
bello e interessante!avevo sentito qualcosa sul rito dell’uva, anche se non in dettaglio, ma non avevo idea di come funzionasse quello dei 12 rintocchi! il fatto che venga svolto nel punto definito come km 0 è stra bello! Non ho mai festeggiato l’arrivo dell’anno nuovo in Spagna, ma sono stata sia a Madrid che a Barcellona e so che sono degli specialisti in merito a festeggiamenti, e anche in merito a tradizioni!
Stefania
Ciao! Dove c’è fiesta, ci sono gli spagnoli! ehhehehe sì, anche a me affascina molto che si compia dove c’è il km 0 🙂
Carmen
Siiiiii che bella tradizione…io e mio marito abbiamo festeggiato il capodanno a Madrid qualche anno fa!!! Che bello…l’ostello ci aveva lasciato in camera la vaschetta con l’uva…però non era pulita ahahah è stata dura ma l’abbiamo buttata giù!!! È stato emozionante essere a Puerta del Sol e festeggiare secondo la tradizione spagnola!!! Quanto amo la Spagna!!!
Stefania
hahahahha ma come no?? ahhahahaha oh mamma! Io sono fissata con queste cose..siete stati coraggiosi! ahhahahah Non sai quanto la amo io! comunque sono stati carini a farvi trovare gli acini 😉
Lucia Lesley
Eccooooo…ho letto…ora ho tutte le info che mi servono !!! I 12 rintocchi pensavo li facessero solo in Inghilterra…ed ecco che imparo una cosa nuova!!! Ma il rito dei 12 acini d’uva quest’ anno sarà un must! Non avrò i rintocchi ma lo farò con il countdown grazieeeee
Stefania
Ciao Lucia! Stavo giusto parlando del tuo commento ieri sera perchè a Masterchef Junior Spagna c’è un bambino inglese e diceva che da loro non si mangia l’uva quindi non ho capito cosa si fa in Inghilterra con i 12 rintocchi ehehehe
La Folle
Non conoscevo neanche una tra queste tradizioni spagnole. Post davvero interessante!
Stefania
Grazie mille! 🙂