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Pelota vasca: il gioco rurale diventato sport culturale

Se volete immergervi nella cultura della zona dei Paesi Baschi e della Navarra, a Pamplona c’è il posto giusto per voi. Poco lontano da Plaza de Toros, sorge il frontón Labrit. Il frontón è uno spazio di gioco e divertimento, tipico di queste due regioni, e potremmo paragonarlo ad un palazzetto dello sport, con la possibilità di giocare alla pelota vasca (o basca, in italiano) e alla cesta punta (jai alai in euskera). Sono davvero pochi i turisti, spagnoli o stranieri, che conoscono questo sport e quindi ho deciso di parlarvene perché è una parte fondamentale della loro cultura.

Nello specifico, il frontón Labrit di Pamplona, è stato costruito nel 1952 ed inaugurato il 24 giugno di quello stesso anno. Conosciuto come “la bombonera” (scatola di cioccolatini), può ospitare fino a 945 persone ed è stato il luogo in cui si sono tenuti i mondiali del 1962 e del 2002. Non è inusuale trovare frontón in Navarra o nei Paesi Baschi, ma devo ammettere che questo era davvero molto bello. Purtroppo, a parte pochi cartelli esplicativi, non sono riuscita a trovare nessuno che mi potesse raccontare molto di più sull’origine di questo gioco, ma il destino mi ha dato una mano. A pochi passi dal palazzetto, si trova un negozio di articoli relativi proprio a questo sport, “Deportes Perkain” (Calle La Merced, 30),  ed è stato lì che ho incontrato Javier, il proprietario, che è stato così gentile da raccontarmi, con tutta la passione che aveva, qualcosa in più sulla pelota vasca, la cesta punta e i frontón.

fronton labrit - esterno - aspassoperlaspagna.it

Pelota vasca: cos’è, origini ed evoluzione

La pelota vasca è un gioco che consiste in una specie di squash, ma senza racchette. Le prime notizie più dettagliate sulla pelota vasca, ci arrivano dall’epoca della rivoluzione francese. A quei tempi il gioco era quello originale, detto anche modalità diretta, che consisteva, non nel tirare la pallina contro un muro, ma nel giocare uno davanti all’altro, come nel tennis. Inizialmente non esistevano spazi come i frontón e si giocava contro i muri delle case o delle chiese nella piazza del paese oppure, con la modalità diretta, nei campi. Nato come gioco rurale fra pastori, col tempo si evolve fino a creare nuove modalità (come la cesta punta e il remonte) e trapassa i confini franco-spagnoli arrivando, grazie agli immigrati, fino in America, dove ancora oggi ottiene grandissimo successo. La differenza maggiore fra le varie modalità (cesta punta, remonte e pelota vasca) è con cosa si colpisce la pallina.

Pelota vasca: l’attrezzatura di gioco

Anche l’attrezzatura si è dovuta adeguare ai tempi. Si è passato da una pallina con il nucleo fatto di intestino di animale, a quello di legno e, infine, al moderno latex. Per ricoprirla viene utilizzata della pelle di capra, più resistente e facile da lavorare e della lana. Se state pensando che questo gioco sia facile, vi dico solo che una pallina (praticamente identica ad una da baseball, ma più piccola) può arrivare a pesare sui 106 g e può essere lanciata, dai professionisti, ad una velocità di circa 100 km/h. E’ anche per questo che, i bambini che vogliono approcciarsi a questo gioco, iniziano con palline adattate a loro, più leggere ed ovviamente più morbide. E’ impressionante vedere come si deformano le mani dei giocatori durante gli anni, nonostante siano protette da speciali cerotti. Le palline possono essere di vario colore (nero o giallo), ma vengono utilizzate quelle chiare se, come nel caso del frontón Labrit, le pareti sono scure. Per quanto riguarda il vestiario, i giocatori di pelota vasca, indossano scarpe da ginnastica, maglietta e pantaloni bianchi ed un laccio in vita (tipicamente di colore rosso o blu) in modo da poter distinguere le due squadre oppure, invece dei lacci, si possono usare anche magliette di colore diverso. Quando si gioca alla cesta punta o al remonte, data la grande velocità della pallina, è necessario tutelarsi con un casco in testa mentre il pubblico viene protetto da una rete o da una parete di cristallo.

fronton Labrit - aspassoperlaspagna.it

Pelota vasca: la carriera di un pelotari

I pelotari sono i professionisti di questo sport. Il primo approccio inizia, generalmente, a 5-6 anni nel club de la pelota. A seconda della bravura del bambino, l’allenatore potrà farlo giocare in 1°, 2° o 3° categoria. Il gioco è molto duro e la concorrenza alta, solo in pochi riusciranno ad emergere e diventare professionisti. Un professionista debutta a circa 21 anni, ma i più bravi possono avere la loro prima occasione anche a 17! Javier mi raccontava che molti pelotari (che giocano fino a quasi 40 anni) spesso hanno un secondo lavoro, dato che lo stipendio dei pelotari semi-professionisti può non essere sufficiente per vivere di questo sport. Con l’evoluzione del ruolo e dell’importanza della donna, anche loro stanno iniziando sempre di più ad appassionarsi a questo sport, ma per loro, purtroppo, esiste solo un campionato dilettantistico in cui giocano principalmente con una racchetta, non a mani nude.

pelota basca - negozio Javier - aspassoperlaspagna.it

Pelota vasca: alcuni termini tecnici

Pelota vasca = sport che consiste nel tirare la pallina contro un muro (frontón) a mani nude.

Pelota valenciana = variante della pelota vasca nella città di Valencia. Non ci sono campionati professionali e si gioca prevalentemente per strada, non nei frontón.

Cesta punta = sport che consiste nel tirare la pallina contro un muro, utilizzando uno strumento a forma di falce (nella foto in alto).

Remonte = sport che consiste nel tirare la pallina contro un muro, utilizzando uno strumento che si impugna come un guanto da baseball.

Trinquete = frontón chiuso da 4 pareti, il lato in cui stanno gli spettatori è protetto da un vetro.

Manomanista individual = campionato individuale di pelota vasca.

Manomanista pareja = campionato in coppia di pelota vasca.

Txapeldun = significa campione e si chiama così perché riceve in premio una txapela (tipico copricapo che noi conosciamo come “basco”)

Su un lato del frontón ci sono dei numeri, ma i numeri più importanti per questo gioco sono essenzialmente due: il numero 4 che si chiama falta (linea che deve passare la pallina) e il numero 7 che si chiama pasa (ovvero se oltrepassa questo numero, il tiro deve essere rifatto).

Questo sport può sembrare un po’ difficile da capire, soprattutto per chi non l’ha mai visto quindi vi lascio qui un video con qualche minuto di una partita di pelota vasca, ma su YouTube ne potete trovare tanti altri cercando “pelota basca” o “cesta punta” 😉

 

 

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